sabato 5 marzo 2011

FESTÌNE A CUMBUNENDE


Durante gli ultimi giorni di  carnevale i tarantini per divertirsi organizzavano feste in casa dette "Festìne a cumbunende", feste tra vicini di casa, che mettevene na cos’appedùne e compravano paste secche e  rosolio. Tra amici e cumbàre c’era sempre chi sapeva suonare… e bastàve nu mandecette e nu viulìne pe fa nu cungertìne ……E mascherati, tra polche, mazurche e tarantelle per i ragazzi era facile sfuggire alla sorveglianza di fratelli e genitori e nell’euforia del carnevale nascevano amicizie, amori e fuitine.
Tutti si divertivano,mangiavano, bevevano, cantavano,  ballavano e ad un certo punto quando il vino, le frenetiche danze e gli amorosi  palpiti avevano colorito le guance e riscaldato gli animi,  i suonatori iniziavano a suonare una allegra marcetta tarantata ….

Gli uomini adocchiavano già le loro compagne di ballo … al centro della sala si faceva largo  ‘u caratarie …. gli uomini si disponevano a  destra … le donne a sinistra … uno di fronte all’altra  e … al grido di ...
ATTENZIO’  SCIEVALIE’ !!!!!”   ... cominciava  ... 

'A QUADRIGGHIE 

‘U caratarie  dirigeva il ballo e gridava gli ordini delle varie figure in una lingua unica, un misto di francese- italiano e tarantino  che all’epoca lo ammantava di autorità, e che oggi definiremmo “supercazzola” , comunque tutti lo capivano e si cominciava al grido di:
 SCIEVALIE’ INCHINO ALLA DAMA        Gli uomini andavano verso la dama che avevano di fronte e facevano un inchino, poi tornavano indietro …
 E LE DAME AI CAVALIERI         Le donne andavano verso il cavaliere che avevano di fronte e ricambiavano il saluto…
 SCIEVALIE’ MAN’A MANE         Dame e cavalieri andavano verso il centro e si prendevano per mano
E BALLANSE’         E  a questo grido  cominciavano a ballare sul posto aspettando l’ordine successivo …
E PROMENE’, Sciàmene a messa      Le coppie cominciavano una camminata danzante  intorno alla sala
E… SCIANGE’ LA DAMA         Le donne si fermavano mentre gli uomini passavano alla dama successiva e continuavano a ballare …
E DES’A DE’         Ogni cavaliere prendeva le mani della dama e in coppia le sollevavano formando una sorta di galleria, sempre a tempo di musica la prima coppia passava sotto questo ponte e arrivata alla fine si rimetteva in posizione per riformare la galleria. Quando ogni coppia aveva attraversato il tunnel …
E BALLANSE’ ….E GIRE’….         Le coppie formavano un cerchio, un uomo e una donna, alternati …
E LE DAME A CENDRO         Si formavano due cerchi, all’interno le donne e all’esterno gli uomini
E SCIEVALIE’ A DRITTE E LE DAME A MANCHE         Gli uomini girano verso destra e le donne verso sinistra
E  A  CONTRE’         Gli uomini a sinistra e le donne a destra
E BALLANSE’         Si dovevano formare le coppie prima che u’ caratarie impartisse  l’ordine di ballo , chi rimaneva solo era escluso
E PROMENE’ …. E bravi chi balla!          
E SCIEVALIE’ ANNANZE E DAME ARRETE         Gli uomini si mettevano avanti alle dame e si continuava girare camminando  in fila indiana, un uomo e una donna. A comandare questa figura era sempre ‘u caratarie …
SCIEVALIE’ ATTACCHE’         Gli uomini alzavano le braccia e le porgevano  all’indietro alla dama che lo seguiva, continuando a ballare
E STACCHE’         Tutti alzavano le braccia, ‘u caratarie che era anche il capofila si staccava dalla fila e la dama che lo seguiva diventava capofila, dava le mani al cavaliere alle sue spalle, seguita dalle altre dame … e a questo punto alla sicurdùne ‘u caratarie gridava
E BALANSE’         E ogni dama doveva ballare col  cavaliere che aveva alle spalle … tranne una che rimanendo da sola veniva eliminata.
E PROMENE’ ….  bravi chi balla!
e si ricominciava finchè non rimaneva una sola coppia …….
La sera di carnevale impazzava  tra  festini e veglioni, nell’aria si diffondevano le allegre note dei balli intercalate dalle chiassose risate degli alticci ballerini, e tra schèrze, cànde, balle e masckere il tempo passava.

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