venerdì 27 luglio 2012

La parabola del lavoro e della salute


In questo tempo il Signore decise di scendere sulla terra per vedere da vicino cosa stava succedendo a Taranto. Chiamò gli apostoli e con loro iniziò il viaggio. 
Camminavano costeggiando il muretto a secco di un campo assolato e arido dove videro un povero contadino che zappava grondando sudore e più sudava  e più forte zappava, vedendolo gli apostoli dissero: < Signore aiutalo!> E Gesù sorrise e disse agli apostoli:< Vedete fratelli  non posso fare niente, quell’ uomo osserva i precetti del Padre mio che disse ad Adamo “lavorerai la terra col sudore della tua fronte" >

Camminando passarono dall’ospedale mentre arrivava un uomo che accompagnava la moglie incinta che gridava per i dolori,  sentedola  gli apostoli dissero: < Signore aiutala! > E Gesù sorridendo disse loro:
< Fratelli cari, vorrei tanto ma non posso, quella donna osserva i precetti del Padre mio che disse ad Eva “partorirai i tuoi figli con dolore”… >

Continuarono il loro cammino ma arrivati al ponte girevole  videro tanti lavoratori che protestavano e imprecavano contro i padroni e San Pietro si avvicinò a loro e chiese: < Chi siete e perché protestate? > 
< Sìme tutte d’u siderurgiche e no’ tenìme chiù fatjie . Signore! Mitte tu na ‘bona parola!>
Mischiate con loro delle donne, San Pietro si avvicina ad una donna anziana: < Nonnina anche tu a protestare?   < Noooo, ije so’ cundende piccè u’ marite mjie ha buttàte u’ sanghe quarand’anne indre a quidde ‘nfierne e c’è n’ha avute? … nu male brutte se l’ha purtate  “all’arvule de Nitti”  prime de l’anne sue>
 Poco distante una giovane donna porta una bandiera. San Pietro le chiede: <sorella cosa ti ha portato qui?>  < fràteme!>e San Pietro curioso: < e perché non è venuto lui? >
< Piccè frateme  fadiàve a ‘u siderurgeche, e finarmende s’era sistemàte…  de bell’a ‘buène  nu giurne fu licenziàte. Quidde povere fràte  ha bussàte a tutte vanne ma niende no acchiàve chiù fatije e nu giurne s’ha menàte da sùse a ‘basce … e giovane giovane se n’ha sciùte a San Brunone …>

Intanto si è sparsa la voce che Gesù e gli apostoli stanno sul ponte girevole e Bonelli si affretta ad accoglierli per portarli da Vendola  mentre Matacchiera si prepara a filmare l’incontro …
San Pietro va da Gesù e gli dice < Signore, questi poveretti  col lavoro o senza lavoro se ne vanno tutti al cimitero … fa qualcosa…>
Gesù si incammina e ignorando Bonelli e scanzando  la telecamera di Matacchiera, arriva davanti al castello dove lo attende Vendola e gli chiede : < Figliolo, spiegami cosa succede?... perché tanta disperazione? >
<Signore, i lavoratori sono pagati per lavorare non per sudare… non per morire di lavoro… e qui a Taranto si muore di cancro… e noi abbiamo chiuso l’ILVA che ne è la causa.
E San Pietro: < e senza lavoro? >
Intanto Gesù senza dire niente ha poggiato una mano sulla spalla di Vendola che continua
< … fenfa lavoro fi muore lofteffo, ma  è più dolce,  quafi un eutanafia,  e noi ftiamo lottando per dare ai tarantini una vita fana ma foprattutto mi fento di rafficurarli  e non efagero fe dico loro di ftare tranquilli …… Fignore, chiedo fcusa  ma mi fi ftà inceppando la lingua…. D'altronde sono  giorni che vado avanti a dire indefeffamente le fteffe cofe! >
Poi si tocca l’orecchio e si accorge che ha un orecchino < Fignore …. Ma cof’è? >
< Un regalo che Mia Madre si è raccomandata di farti avere … diamante purissimo
E San Pietro: < Già, piccè a Madònne sàpe a’ ci porte le recchìne...>
< Graffie Fignore, graffie affai! > Vendola saluta e si allontana.

Gesù e gli apostoli riprendono il cammino e Pietro, che non se ne tiene una chiede:< Signore, spiegatemi perché per l’uomo che si ammazzava di fatica e per la donna che soffriva per le doglie non avete fatto nulla e invece a “quello”  gli avete legato la lingua e gli avete regalato il  diamante?  
< Pietro Pietro, in verità in verità ti dico  ho fatto un regalo ai tarantini che seguono i precetti del Padre mio che disse “  Ije le sègne e vujie scanzàtele!!! >.